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Medicina tradizionale e omeopatia: convivenza utile e possibile

La pediatra Maria Enrica Quirico presenta il suo nuovo libro.
Un dialogo tra le cure tradizionali e i rimedi naturali, senza battaglie ideologiche, ma con la consapevolezza di voler contrastare l’uso smodato di farmaci, spesso non necessari, ma altrettanto spesso prescritti. Maria Enrica Quirico è una pediatra e un’omeopata che ha scritto il libro “Rimedi naturali per la mamma e il suo bambino – Cure omeopatiche e fiori di Bach dalla gravidanza alla prima infanzia”, uscito per le Edizioni Lswr.
“La relazione tra le cure naturali e le cure tradizionali – ha detto il medico ad askanews – dovrebbe essere una relazione di interazione. Ogni cura deve aiutare l’altra e deve essere scelta dal pediatra che segue il bambino a seconda della situazione che si trova a dover affrontare. Non vedo mai antitesi tra l’una e l’altra, deve sempre esserci una sinergia e ci deve essere la possibilità di capire quando utilizzare una e quando l’altra. Per fare questo bisogna conoscerle entrambe”.
Il libro è nato come una sorta di diario, in cui l’autrice ha raccolto gran parte delle domande che nell’arco della sua carriera si è sentita rivolgere dalle mamme in attesa e dalle neo mamme. E presenta una visione che si fonda sempre e comunque su solide basi scientifiche.
“Non stiamo più parlando di terapie omeopatiche dell’antichità – ha aggiunto la dottoressa – stiamo parlando di low dose therapy, bensì di medicine omeopatiche moderne, che hanno basi scientifiche e sono state sperimentate e riconosciute come efficaci. E’ sbagliatissimo vedere o nero o bianco: o utilizzo questo metodo o utilizzo l’altro. Utilissimo invece capire in base alle diverse situazioni quale utilizzare e, se necessario, anche entrambe”.
Il ricorso all’omeopatia, in particolare, è consigliato per creare un percorso di cura costruito sulla persona, sulle sue caratteristiche. Perché pure a una stessa patologia si riscontrano spesso risposte molto diverse. “Un bambino – ha concluso Maria Enrica Quirico – può avere allergia a un polline o a un inalante e manifestarla semplicemente con della tosse. Un altro bambino può avere invece con un’allergia una situazione pesantissima di broncospasmo o laringospasmo che richiede la terapia cortisonica. E noi gliela diamo, assolutamente. Però poi vediamo di costruire con questo bambino una situazione di base di rinforzo che lo aiuti a non arrivare più a queste situazioni estreme”.
Nell’ottica di una cultura della cura che possa essere a tutto tondo.

Fonte: askanews.it 


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